Mese del Pride



Si torna sul tema dei diritti della comunità LGBTQI+. Quest'anno, colpa Coronavirus, le manifestazioni per i diritti delle coppie omosessuali verranno cancellate. E non sono un carnevale (come molti definiscono), ma è la richiesta di poter amare una persona senza dover subire discriminazioni, di poter creare una famiglia nel miglior ambiente possibile, la possibilità di adottare e diventare genitore.
L'Italia è ancora indietro: non contando le unioni civili (un grande passo, ma non abbastanza), una legge contro l'omotransbifobia non è ancora stata approvata, come ancora molto legata alla tradizione è la posizione di molti italiani, che preferiscono interferire con la sessualità degli altri. 
Nel febbraio 2016 il 69% degli italiani è a favore delle unioni civili, il 56% a favore dei matrimoni, ma solo il 37% all'adozione per coppie LGBT (fonte demos.it).
Alcuni manifesti di ProVita, gruppo cattolico oscurantista, riportavano: "Due uomini non fanno una madre".
Legata a questo pensiero vi è una concezione sessista, che vede un padre come la figura che deve insegnare come conquistare una donna, mentre una madre a tenere pulita la propria casa.
Il luogo perfetto per la crescita di un bambino è una famiglia, definita come gruppo di persone unite con legami affettivi. Non attraverso lo stesso sangue. Uomo e uomo, donna e donna, uomo e donna. Indipendentemente dal gender, una coppia di genitori è tale se riesce a trasmettere ai propri figli i giusti insegnamenti, se riesce a tener passo alla loro crescita e rendere disponibile il proprio supporto.
In nessun paese al mondo una coppia eterosessuale viene discriminata, in molti, invece, l'omosessualità è punita con il carcere, con la condanna a morte, o comporta la privazione di diversi diritti.