Il rispetto delle norme della destra


2 Giugno, manifestazione centrodestra a Roma: per Salvini raffica ...

Erano tutti lì, in piazza e per le vie di Roma. Dovevano essere trecento, si sono presentati a migliaia. Nessun rispetto delle norme, nessuna distanza, la mascherina un optional per molti. Ci sono stati i no-vax e i nostalgici della Lira del movimento gilet arancioni prima, come si è potuto vedere in piazza Duomo a Milano e in diverse piazze italiane. Ieri, 2 giugno, festa della Repubblica, festa di tutti gli italiani, erano là: i selfie, gli abbracci, le strette di mano, la mascherina abbassata. Il personale sanitario combatte l'emergenza, loro protestano, usano i megafoni, urlano "Vaffanculo Conte". Accusano il comportamento del 25 aprile, quando molte persone sono scese in piazza a cantare Bella Ciao (in effetti si poteva anche evitare, visto che si era nel pieno dell'emergenza sanitaria), ma fanno lo stesso errore. Ipocriti, si potrebbe dire.
Con gli assembramenti delle ultime settimane è giusto aver paura di una seconda ondata. Il virus non guarda in faccia una persona, attacca chiunque.
Diciamolo pure: la destra poteva aspettare qualche settimana in più prima di ricominciare la costante campagna elettorale. Ma forse una foto vale più di una vita.