Regolarizzazione migranti



Sono 6 milioni e 222 mila gli stranieri in Italia nel 2019 secondo ISMU. Di loro quasi mezzo milione sono irregolari: passano le loro giornate senza un visto valido, ma lavorano, in molti casi in nero. Verrebbe da dire: "E cosa ci fanno qui? Mandiamoli via!", ma servono al nostro Paese, sono anello fondamentale della catena di molti settori, come l'agricoltura. 
La pandemia ha messo in crisi molte filiere, carenti anche di manodopera stagionale. In Italia lavorano molti stranieri, soprattutto nei campi: posti di lavoro che quasi nessun giovane italiano vorrebbe occupare. In mezzo vi è anche la questione del caporalato: criminali che sfruttano persone più deboli che non hanno alcuna forma di difesa e accettano di passare le ore sotto il sole estivo a lavorare per guadagnare una misera.
Qualche giorno fa Teresa Bellanova, ministra per le politiche agricole e forestali ha annunciato una sua vittoria personale: si regolarizzeranno queste persone, le si darà la possibilità di uscire allo scoperto e dichiarare la propria condizione, permettendo un rinnovo del permesso di soggiorno e la possibilità di riacquistare un pezzo della propria dignità.
Si calcola che 200 mila persone usufruiranno di questa opportunità, con possibili entrare nelle casse dello stato che si avvicinano ai 100 milioni di euro, attraverso i contributi loro e dei loro datori di lavoro.
Nonostante gli indirizzati siano principalmente braccianti agricoli e badanti, ossia già un gran numero, molti altri sono rimasti tagliati fuori: lavoratori nell'ambito dell'edilizia, un settore chiave dove ancora molte persone extracomunitarie vengono pagate in nero. Ci si aspetta quindi una successiva modifica per estendere la misura. 
E' da escludere un possibile aumento dell'immigrazione, tanto denunciata dalla destra: all'interno del Decreto Rilancio, dove la misura è inclusa, vi sono diverse restrizioni.
E' una vittoria: gli esseri umani non sono macchine, meritano di conservare la propria dignità e vivere a testa alta.